Concessioni, balneari italiani fuori dalla nuova direttiva Ue
Qualcosa in meno contro cui lottare. Il settore balenare italiano è fuori dalla prossima nuova direttiva concessioni, in discussione in Parlamento europeo assieme alla normativa che riguarderà anche gli appalti. “Nel riscrivere queste regole nell’ambito dei lavori parlamentari, sono venute fuori molto chiaramente tutte le problematiche dei diversi stati”, spiega l’europarlamentare del Pdl Lara Comi. Rispetto alle concessioni, infatti, se in Italia, per fare un esempio, è molto sentita la questione dei balneari, non lo è meno in Germania il problema delle acque.
In pratica, le concessioni balneari italiane sono state considerate alla stregua di autorizzazioni e quindi escluse dalla nuova direttiva. “Siamo riusciti a tirare fuori dalla nuova direttiva le concessioni balneari italiane, non ampliandone l'ambito di applicazione. Il problema però rimane: trattandosi di prestazioni di servizi restano nell’ambito d’azione della direttiva Bolkestein. Siamo riusciti comunque nell’intento un ulteriore strumento contro cui dover combattere, cioè la direttiva concessioni".
Nulla cambia, dunque, in peggio al momento per le spiagge italiane. Resta la proroga di 5 anni, troppo breve, utile solo a “rinviare un problema”. "Nei prossimi giorni - conclude la Comi - provvederò a chiedere al Commissario Barnier di riaprire un tavolo di dibattito con i parlamentari europei per trovare finalmente una soluzione definitiva a questo importante problema italiano”. Un tavolo in cui probabilmente l’esito del dibattito sulla direttiva concessioni dovrà avere un peso.